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Stefano Tironi

Controllo sociale e Coronavirus: rileggiamo le regole di Chomsky


Nel suo libro "Media e potere" il filosofo e linguista americano Noam Chomsky ha descritto le 10 regole che le élite dominanti utilizzano quotidianamente per mantenere il controllo sociale e, di conseguenza, accrescere la loro influenza sulle masse. Credo sia molto interessante ripercorre il sentiero tracciato da Chomsky cercando di analizzare quanto accaduto negli ultimi 5 mesi, da quando cioè è iniziata l'epopea "coronavirus". Iniziamo.


Regola 1 – La strategia della distrazione.

Bisogna distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica da ciò che si vuole imporre, cercando di convogliare l'interesse delle masse su problematiche secondarie. Ecco quindi che la presunta pandemia diventa il perfetto elemento da dare in pasto ai cittadini mentre i padroni del mercato possono tranquillamente imporre i loro veri scopi: ridistribuzione delle ricchezze, eliminazione dell'opposizione tramite distanziamento sociale, nuove prassi lavorative.


Regola 2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione.

Questa regola è talmente ovvia da non necessitare quasi commento: il virus, indipendentemente dal fatto che sia naturale o artificiale, ha permesso ai signori della globalizzazione di fornire soluzioni quali appunto il distanziamento sociale, la mascherina-museruola e il futuro vaccino. Questo è il principio che ha regolato anche la guerra al terrorismo o che soggiace ad ogni crisi economica: creo il problema per fornire la soluzione che più si adatta al mio volere.


Regola 3 – La strategia della gradualità.

Per capirci, si tratta della famosa teoria della"rana bollita": se metto una rana in una pentola di acqua bollente questa salterà subito fuori ma se la immergo in acqua fredda e aumento la temperatura gradualmente ecco che la rana sarà bollita senza che se ne accorga. Vale lo stesso principio per le regole della "nuova normalità": per imporre una norma inaccettabile basta introdurla poco per volta per far sì che i cittadini si abituino. Esempi lampanti sono la mascherina o il congelamento del contatto fisico fra le persone, il diritto di protesta nelle piazze, gli ingressi contingentati e le nuove logiche lavorative "smart", tutte norme che nessuna popolazione avrebbe mai accettato ma che stanno diventando quotidianità.


Regola 4 – La strategia del differire.

Per meglio comprendere questa modalità d'azione basta riascoltare le conferenze stampa del caro "Dott. Circostanza" Conte, basate sulla logica comunicativa da Grande Fratello di Casalino. Il Premier puntualmente parlava di scelte "dolorose ma necessarie", ottimo punto di partenza per aumentare l'empatia con chi ascolta; i suoi interventi erano imbottiti di formule come "ce la faremo", "andrà tutto bene", fondamentali per far credere che quel sacrificio richiesto sarà utile per il futuro e che successivamente potrebbe non essere più richiesto.


Regola 5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini.

Qui entrano in gioco i media mainstream. Tempestare la popolazione con slogan di facile memoria, di hashtag, di immagini semplici come disegni arcobaleno o memorandum da scuola elementare sull'importanza dei dispositivi sanitari e di lavarsi le mani. Perché tutto questo? Per stimolare in chi osserva e ascolta una risposta emotiva da bambino delle scuole elementari, basata sull'emozione, piuttosto che una riflessione adulta e critica.


Regola 6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione.

Questa strategia si collega direttamente con quanto espresso nelle righe precedenti. L'emotività gioca un ruolo fondamentale nei comportamenti umani e stimolare la paura e la speranza è un ottimo modo per impedire che le persone possano riflettere e scoprire l'inganno. Prima la paura del virus, di perdere la vita, condita dalle scene irreali dei carri militari a Bergamo; quindi la speranza, materializzata con arcobaleni alle finestre, inni nazionali cantati sui balconi, conferenze fiume in stile ventennio fascista a reti unificate che avrebbero fatto impallidire persino l'Istituto Luce.


Regola 7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità.

Entra in gioco il Ministero dell'Istruzione, o meglio, della distruzione, nella persona imbarazzante del ministro Azzolina. Smantellare l'impianto scuola senza far capire che lo si sta distruggendo, questo il compito gravoso a cui il governo andava incontro e che sta venendo realizzato con precisione scientifica. Prima l'abolizione delle bocciature, poi la didattica a distanza e l'impossibilità di verificare contenutisticamente i risultati dei ragazzi ( ecco accorrere la valutazione formativa, un modo pseudo-psicologico per imporre il 6 politico ), infine l'incertezza sul ripristino delle attività a settembre, con classi dimezzate nella presenza e banchi con rotelle.


Regola 8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità.

Di nuovo protagonisti i media, in particolare le televisioni. Programmi spazzatura, in cui ignoranza e modi di atteggiarsi sbruffoni e rozzi sono glorificati; dove si mostra la pochezza come traguardo, si svilisce la scuola e la formazione culturale di fronte a muscoli e pettinature alla moda.



Regola 9 – Rafforzare il senso di colpa.

Strategia subdola ma determinante che sta portando risultati egregi. Da marzo ad oggi si è cercato in ogni modo di colpevolizzare i cittadini per ciò che accadeva, si sono visti inseguimenti sulle spiagge, elicotteri che intervenivano contro le pericolose grigliate pasquali sui tetti, fotografie montate ad arte della movida nelle vie delle grandi città. A corollario di tutto questo il grido "irresponsabili" lanciato dai media, urlato così forte da spingere i cittadini a denunciarsi fra loro per aver infranto la distanza sociale o per una passeggiata di troppo. "Dividi et impera" dicevano i Romani, obiettivo raggiunto.


Regola 10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca.

Andiamo sul tecnico, riunendo alcuni dei concetti sopra elencati. Le scienze umane e sociali hanno fatto passi da gigante nello studio dei comportamenti umani, coadiuvate dalle ricerche genetiche e neurologiche della biologia e delle neuroscienze. Queste informazioni naturalmente valgono oro, perché permettono a chi le possiede di poter indirizzare il comportamento delle masse utilizzando condizionamenti e facendo leva sull'emotività dei singoli. Ecco spiegato anche perché è così importante impedire l'accesso a determinate conoscenze ai più, in quanto sarebbe svelato l'inganno del controllo sociale.


A queste regole potremmo aggiungere un'ulteriore strategia, quella della denigrazione pubblica dei non allineati, di cui ci siamo occupati in un post di qualche giorno fa. Senza entrare nello specifico, è sufficiente ridicolizzare pubblicamente l'avversario per metterlo a tacere, anche senza argomentare una risposta: "complottismo", "negazionismo", "cazzari del virus" sono solo alcuni dei termini che vengono usati da chi non possiede argomenti decisivi per affrontare una discussione e sono utilissimi per bollare pubblicamente chi non si abbassa alla narrazione ufficiale, esponendo questi ultimi al pubblico ludibrio e cementando ulteriormente i sentimenti di paura e speranza di cui abbiamo parlato.

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